martedì 21 giugno 2016

Il Sindaco che c'è e quello che non c'è

Dopo una lunghissima notte, a metà mattinata, sono giunti, finalmente, i risultati definitivi relativi al primo turno delle elezioni amministrative.
E così abbiamo scoperto che la differenza tra il candidato sindaco civico ed il candidato sindaco del centrosinistra è di appena 319 voti. Due punti in termini percentuali. Un'inezia, se si pensa ai 10 punti che dividono la Raggi da Giachetti a Roma, o Fassino da Appendino a Torino.
Non mi addentro in una analisi del voto per andare a scoprire se vi è, ed in che misura, un voto dirottato sul candidato civico dall'ex senatore di Forza Italia, o per capire chi ed in che misura è stato premiato dal voto disgiunto.
Queste cose le lasciamo fare ad altri.
Registro che, dopo aver iniziato la sua campagna elettorale in sordina, appena quattro mesi fa, a differenza del suo competitore che si era autoproclamato candidato già all'indomani della caduta della Giunta Errico, il giovane Minerva ha ribaltato ogni pronostico ed è arrivato alla meta con grande facilità, tenendosi ad una spanna dal suo avversario, nonostante l'aiutino ricevuto da quest'ultimo da mister B.
Sta di fatto che, con la straordinaria performance della lista dei giovani con Minerva, di poco la seconda formazione in assoluto in termini di voti, ma ben al di sopra di forze politiche ben radicate, ed il conseguente ricambio generazionale nel nuovo consiglio comunale, vi è stato un chiaro segnale di svolta nella politica cittadina, offuscata solo dalla presenza, sull'altro versante, di una candidatura a sindaco vecchia di trent'anni.
Rispetto l'espressione del voto per come è avvenuta, ma ho grosse difficoltà a comprendere un voto così palesemente contraddittorio con le istanze di rinnovamento ed i sentimenti più diffusi nell'opinione pubblica. Non mi convince come si possa pensare di affidare la guida di una città come Gallipoli a chi, per ben tre volte, è stato costretto alle dimissioni anticipate, portando per altrettante volte ad una gestione commissariale. O, ancora, a chi ha saputo disperdere negli anni le migliori energie raccolte attorno a sé, e che è stato costretto, di volta in volta, a cambiare quelli che ha ritenuto semplici comparse nel suo spregiudicato teatrino, accusandoli, poi, con logica padronale, di presunta ingratitudine.
La cosa che a me preme sottolineare, e con forza, è che la scelta davanti alla quale si troveranno i cittadini di Gallipoli tra due settimane sarà tra un candidato sindaco del centrosinistra, il giovane Minerva, che c'è, è bravo, ha voglia ed entusiasmo per provare a cambiare il volto di questa città, che può unire e far emergere le migliori risorse umane e morali che sono abbondanmemente presenti nel tessuto sociale. Dall'altra parte troviamo un candidato sindaco che non c'è, perché, se malauguratamente eletto, sarebbe sospeso dalle funzioni per almeno diciotto mesi, che è indiscutibilmente divisivo, fomentatore di contrapposizioni artificiose, grande ammaliatore, ma, nella realtà, sostenitore del proprio ego.
Di questo si tratta. Questa è la scelta che si prospetta davanti a noi.
Tutto il resto è solo propaganda, ed anche di quella becera. 

6 GIUGNO 2016 

Nessun commento:

Posta un commento