Il
Codice etico per gli amministratori, noto come la “Carta di Pisa”, è
stato redatto dall’associazione “Avviso Pubblico” Enti locali e Regioni
per la formazione civile contro le mafie, che è un’Associazione nata nel
1996 con l’intento di collegare ed organizzare gli Amministratori
pubblici che, concretamente, si impegnano a promuovere la cultura della
legalità democratica nella politica, nella Pubblica Amministrazione e
sui territori da essi governati.
Un
buon punto di partenza in un momento in cui la politica in generale non
gode della fiducia della gente. Un ottimo punto di partenza per quanti
nella nostra città stanno chiedendo il voto e si apprestano ad assumere
il ruolo di amministratore comunale.
I punti richiamati nel codice sono diversi e vanno dall’impegno ad
azioni trasparenti, all’accettazione di alcuni obblighi.
Tra questi:
• Il divieto di accettare regali che abbiano un valore superiore a 100 euro;
• L’astensione
dall'esercizio delle proprie funzioni o dall’utilizzo delle prerogative
legate alla carica nell'interesse particolare di individui o di gruppi
di individui, a detrimento dell’interesse generale;
• L’assicurazione della insussistenza di conflitto di interessi;
• Il divieto del cumulo dei mandati politici;
• L’esercizio discrezionale delle competenze, evitando pressioni indebite tese ad ottenere vantaggio personale o indiretto;
Seguono,
poi, una serie di prescrizioni che vanno da un impegno ad un
trasparante finanziamento dell’attività politica, al confronto
democratico, dall’impegno alla promozione del codice etico e della
partecipazione popolare alla vita amministrativa, alla rendicontazione
della propria attività, dal rapporto con i cittadini e con i mezzi di
comunicazione, ai rapporti con l’autorità giudiziaria, impegnando il
sottoscrittore, in caso di rinvio a giudizio, per reati di corruzione,
concussione, mafia, estorsione, riciclaggio, traffico illecito di
rifiuti, a dimettersi ovvero a rimettere il mandato.
Non c’è che dire, sarebbe una bella prova d’amore per la città che si intende amministrare.
E
se poi si volesse completare l’impegno davanti agli elettori che sono
stanchi delle manovre trasformistiche, molto attuali anche a Gallipoli,
non guasterebbe l’impegno assunto questa volta dai candidati della lista
MSR.
Il
patto prevede l’impegno ad adempiere al mandato con fedeltà e lealtà
nei confronti del pubblico interesse e con assoluta imparzialità, a
realizzare i programmi e gli indirizzi politici che il movimento
individuerà più utili per la Città concordati dalla coalizione che
sosterrà il candidato Sindaco e – cosa importantissima – di dimettersi
dalla carica nel caso in cui si dovesse trovare in disaccordo con la
linea politica del Movimento.
Queste
mie riflessioni, il codice ed il patto sottoscritto a Lecce, oltre che
qui renderli pubblici, li invierò ai cinque candidati sindaci di
Gallipoli perché, se lo riterranno opportuno, se ne facciano promotori
presso le rispettive coalizioni e liste di candidati a consigliere
comunale. Vedremo!
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ALLEGATI
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Codice Etico per gli amministratori locali – “Carta di Pisa”
DISPOSIZIONI PRELIMINARI
1.
I principi e le disposizioni del presente Codice etico (di seguito
“Codice”) costituiscono specificazioni degli obblighi generali di
diligenza, lealtà, onestà, trasparenza, correttezza e imparzialità che
qualificano l’esercizio delle funzioni di pubblica responsabilità da
parte degli amministratori.
2. Ai fini del presente Codice, il termine “amministratore” indica il Sindaco, gli assessori, i consiglieri comunali.
Il
Codice vincola gli amministratori che aderiscono volontariamente al
presente Codice mediante dichiarazione e sottoscrizione pubblica,
impegnandosi così all’adempimento delle sue disposizioni. L’elenco dei
sottoscrittori verrà reso pubblico a cura dei sottoscrittori medesimi. A
tutti gli amministratori verrà consegnata copia cartacea ovvero inviata
tramite posta elettronica copia in formato digitale del presente
Codice.
PRINCIPI
3.
L’amministratore deve conformare la sua condotta ai doveri
istituzionali di servire la Comunità con diligenza, rettitudine e
trasparenza, nel rispetto dei principi del buon andamento ed
imparzialità dell’Amministrazione e dei principi di disciplina ed onore
nell’adempimento delle funzioni pubbliche sanciti dall’art. 54 della
Costituzione. A tale fine, l’amministratore si impegna a svolgere il suo
mandato evitando situazioni e comportamenti che possano nuocere agli
interessi o all’immagine della Pubblica Amministrazione.
TRASPARENZA
4.
Fermo restando l’obbligo di astensione nei casi previsti dalla legge e
nei casi in cui sussista un interesse diretto e personale in merito
all’oggetto della decisione, l'amministratore si impegna:
a.
ad utilizzare il diritto di accesso agli atti e alle informazioni
conosciute per ragioni d’ufficio con le cautele necessarie ad evitare
che sia arrecato indebitamente un vantaggio personale o arrecato un
danno a terzi;
b.
a garantire una piena trasparenza patrimoniale fornendo, tramite la
pubblicazione su internet nel sito dell’amministrazione, i dati relativi
alle attività professionali svolte, ai redditi, agli incarichi
ricevuti, nonché ai potenziali conflitti di interesse di cui all’art. 7.
DIVIETI
5. Regali.
L’amministratore
non può accettare per sé, congiunti, familiari o affini regali
eccedenti il valore usuale dei doni scambiati in occasione di ricorrenze
o festività, quantificato nella cifra massima di € 100 annui, da
impiegati negli uffici, nei servizi, nelle società e nelle altre
organizzazioni partecipate o controllate dal comune, ovvero da
concessionari dell’ente o da gestori di pubblici servizi da esso
affidati, ovvero da privati che hanno rapporti di natura contrattuale
con l’amministrazione (appaltatori, fornitori, etc.), o che hanno
domandato od ottenuto licenze e concessioni da essa nei 5 anni
precedenti, nell’ambito di procedimenti nei quali l’amministratore abbia
svolto una funzione decisionale o istruttoria. L’amministratore non
accetta alcun tipo di vantaggio o altra utilità che sia indirettamente
riconducibile a prestazioni erogate da detti uffici, servizi o
organizzazioni;
6. Clientelismo
L'amministratore
deve astenersi dall'esercizio delle proprie funzioni o dall’utilizzo
delle prerogative legate alla sua carica nell'interesse particolare di
individui o di gruppi di individui, a detrimento dell’interesse
generale.
7. Conflitto di interessi.
Sono considerate situazioni di conflitto di interessi:
a.
la sussistenza di interessi personali dell’amministratore che
interferiscono con l’oggetto di decisioni cui egli partecipa e dalle
quali potrebbe ricavare uno specifico vantaggio diretto o indiretto;
b.
la sussistenza di preesistenti rapporti di affari o di lavoro con
persone od organizzazioni specificamente interessate all’oggetto delle
decisioni cui l’amministratore partecipa, anche nei casi in cui detti
rapporti non configurano situazioni che danno luogo a incompatibilità
previste dalla legge o da altre norme;
c.
la sussistenza di rapporti di coniugio, parentela o affinità entro il
quarto grado, ovvero di convivenza o di frequentazione assimilabili, di
fatto, ai rapporti di coniugio, parentela o affinità, con persone
operanti in organizzazioni specificamente interessate all’oggetto delle
decisioni cui l’amministratore partecipa, anche nei casi in cui detti
rapporti non configurano situazioni che danno luogo a incompatibilità
previste dalla legge o da altre norme.
d.
l’appartenenza a categorie, associazioni o gruppi, in virtù della quale
l’amministratore acquisisca un vantaggio personale da decisioni cui
egli partecipa, anche nei casi in cui detta appartenenza non generi le
incompatibilità previste dalla legge o da altre norme.
In
caso si realizzino situazioni di conflitto di interessi, anche qualora
non vi sia un obbligo giuridico in tal senso, l’amministratore deve
rendere pubblica tale condizione e astenersi da qualsiasi deliberazione,
votazione o altro atto nel procedimento di formazione della decisione.
8. Cumulo.
L'amministratore
deve adeguarsi nel più breve tempo a qualsiasi regolamentazione in
vigore volta a limitare il cumulo dei mandati politici, evitando
strategie dilatorie volte a posticiparne l’applicazione.
L'amministratore
deve astenersi dall'esercitare altri incarichi politici che
interferiscano indebitamente con l’esercizio del proprio mandato.
L'amministratore
deve astenersi dall'assumere o esercitare cariche, professioni, mandati
o incarichi che implichino un controllo sulle sue funzioni
amministrative o sui quali, in base alle sue funzioni di amministratore,
egli avrebbe il compito di esercitare una funzione di controllo.
9. Esercizio delle competenze discrezionali.
L’amministratore
deve integrare le sue decisioni discrezionali con una rendicontazione
pubblica delle motivazioni di ordine generale e di carattere giuridico
che hanno determinato la sua decisione. Coerentemente con le
disposizioni di cui all’art. 6 del presente Codice, nell'esercizio delle
sue competenze discrezionali l'amministratore si astiene
dall’attribuire a sé, ad altri soggetti od organizzazioni un indebito
vantaggio personale diretto o indiretto.
10. Pressioni indebite.
L’amministratore
deve astenersi dal chiedere o dall'esigere da concessionari o da
gestori di pubblici servizi, ovvero da soggetti che hanno in corso
rapporti di natura contrattuale con l’amministrazione (appaltatori,
fornitori, etc.) l'esecuzione di o l’astensione da qualsiasi atto da cui
possa derivargli un vantaggio personale diretto o indiretto, o che
assicuri ad altri soggetti od organizzazioni un indebito vantaggio
personale diretto o indiretto.
11. Restrizioni successive all’incarico
L’amministratore
che negli ultimi 5 anni ha esercitato poteri autorizzativi o negoziali
per conto dell’amministrazione non può svolgere, nei 5 anni successivi
alla cessazione del suo mandato, attività lavorativa o professionale
presso soggetti privati destinatari delle sue decisioni e attività.
In
caso contrario, l’amministrazione dispone l’esclusione per i successivi
5 anni dei soggetti privati che abbiano violato tale divieto
dall’attività contrattuale e dal conferimento di incarichi, licenze,
concessioni.
FINANZIAMENTO DELL’ATTIVITA’ POLITICA
12.
L’amministratore non può accettare alcuna forma di sostegno e di
finanziamento irregolare o non dichiarato, sia diretto che indiretto
(ossia tramite associazioni, fondazioni, centri studio ed altri enti nei
quali svolga un ruolo direttivo) della sua attività
politico-amministrativa; deve altresì rendere pubbliche con cadenza
annuale tutte le fonti di finanziamento politico regolare.
L’amministratore
deve astenersi dal ricevere finanziamenti e altre forme di sostegno
alla propria attività politica da parte di concessionari o gestori di
pubblici servizi, ovvero da privati che hanno rapporti di natura
contrattuale con l’amministrazione (appaltatori, fornitori, etc.), o che
hanno domandato od ottenuto provvedimenti da essa nei 5 anni
precedenti, nell’ambito di procedimenti nei quali l’amministratore abbia
svolto una funzione decisionale o istruttoria.
CONFRONTO DEMOCRATICO
13.
L’amministratore deve tenere un comportamento tale da stabilire un
rapporto di fiducia e collaborazione tra cittadini e amministrazione,
dimostrando la più ampia disponibilità nei rapporti con i cittadini nel
favorire l’accesso alle informazioni e favorendo l’esercizio e la
salvaguardia dei loro diritti.
Nell’esercizio
del proprio mandato l’amministratore deve operare con imparzialità,
assumere le decisioni nella massima trasparenza e respingere qualsiasi
pressione indebita rendendola pubblica ed eventualmente, ove ne
ricorrano le condizioni, avviando azione penale a tutela della pubblica
amministrazione.
L’amministratore
non può determinare, né concorrere a realizzare con la sua attività
amministrativa situazioni di privilegio personale o di indebito
vantaggio, e non può usufruirne nel caso gli si presentino.
L’amministratore
deve osservare e praticare un comportamento consono al proprio ruolo
sia nell’ambito istituzionale sia nell’espletamento del proprio mandato.
Più precisamente:
a.
assumere atteggiamenti rispettosi delle idee e delle opinioni di tutti
gli amministratori e i rappresentanti politici, pur nella normale
conflittualità dialettica;
b. favorire la più ampia libertà di espressione;
c. evitare toni e linguaggio che sottintendano messaggi di aggressività e di prevaricazione.
PROMOZIONE DEL CODICE ETICO E DELLA PARTECIPAZIONE POPOLARE ALLA VITA AMMINISTRATIVA
14. L’amministratore deve incoraggiare la diffusione del presente Codice e promuovere la sensibilizzazione ai principi in esso contenuti di cittadini, personale, mezzi di comunicazione.
Inoltre,
l’amministratore deve favorire la conoscenza della vita amministrativa
del Comune con adeguate iniziative, sia attraverso l’informazione che
con atti concreti.
RENDICONTAZIONE DELLA PROPRIA ATTIVITA'
15. L'accettazione e l’esercizio della funzione di amministratore comportano l'accettazione
del
presente Codice, che si realizza tramite sua sottoscrizione. Ciò
costituisce un vincolo di responsabilità che l’amministratore assume nei
confronti dei cittadini, ai quali è così assicurato uno strumento
trasparente di valutazione della legalità e dell’efficacia del suo
operato.
L’amministratore
deve dare conto – attraverso la presentazione e la pubblicazione con
cadenza almeno annuale di un documento relativo alle attività svolte –
del rispetto degli obblighi del Codice e descrivere la corrispondenza
tra obiettivi assunti alla base della sua azione e risultati ottenuti.
I
documenti collegati alla sottoscrizione del Codice e al rispetto degli
impegni assunti sono resi pubblici a tutti i cittadini attraverso il
sito internet dell’amministrazione.
RAPPORTI CON I CITTADINI
16. L 'amministratore è responsabile per la durata del suo mandato nei confronti della comunità locale nel suo complesso.
L'amministratore
deve rispondere diligentemente a qualsiasi ragionevole richiesta dei
cittadini relativa allo svolgimento delle sue mansioni, alla loro
motivazione o al funzionamento dei
servizi
di cui è responsabile. Deve altresì incoraggiare e sviluppare ogni
provvedimento che favorisca la trasparenza delle sue competenze, del
loro esercizio e del funzionamento dei servizi di
cui ha la responsabilità.
RAPPORTI CON L' AMMINISTRAZIONE
17.
L'amministratore deve opporsi a ogni forma e modalità di reclutamento
del personale amministrativo basato su principi che non siano il
riconoscimento dei meriti e delle competenze professionali e su scopi
diversi dalle esigenze del servizio. Nell'ambito dell'esercizio delle
sue mansioni l'amministratore deve valorizzare il ruolo e gli incarichi
della sua amministrazione, incoraggiando e sviluppando ogni
provvedimento volto a favorire un miglioramento dei servizi di
cui è responsabile, nonché la motivazione del personale.
L’amministratore
deve ridurre allo stretto necessario il ricorso a consulenti esterni e a
collaboratori di supporto agli organi di direzione politica, senza
gravare sul bilancio dell’ente e motivandone l’impiego.
In
caso di reclutamento o di promozione del personale, l’amministratore
deve assumere una decisione obiettiva e diligente, giustificata con
motivazioni pubbliche.
Nell'esercizio
delle sue funzioni, l'amministratore deve rispettare la missione
affidata all'amministrazione di cui è responsabile.
L’amministratore
deve astenersi dal chiedere o dall'esigere da parte di pubblici
dipendenti l'esecuzione di o astensione da qualsiasi atto da cui possa
derivargli un vantaggio personale diretto o indiretto, o che assicuri un
indebito vantaggio diretto o indiretto a organizzazioni, persone o a
gruppi di persone.
L'amministratore
deve usare e custodire le risorse e i beni assegnati
dall’Amministrazione con oculatezza e parsimonia, contrastare gli
sprechi e divulgare le buone pratiche in tutti i settori
della Pubblica Amministrazione.
NOMINE IN ENTI, CONSORZI, COMUNITA’ E SOCIETA’ PUBBLICHE O A PARTECIPAZIONE PUBBLICA
18.
L’amministratore deve condizionare qualsiasi nomina, effettuata
singolarmente o collegialmente, presso Enti, Consorzi, Comunità e
società pubbliche o a partecipazione pubblica,
alla preliminare adesione dei soggetti da nominare al presente Codice.
L’amministratore
deve altresì vigilare sulla successiva adesione a tali disposizioni da
parte dei soggetti nominati e, in caso di mancato rispetto, porre in
essere tutte le iniziative necessarie al fine di assicurarne
l’ottemperanza ovvero sanzionarne l’inadempimento, conformemente a
quanto previsto dall’art. 21 del presente Codice.
L’amministratore
deve altresì procedere a tali nomine, qualora queste richiedano
competenze di natura tecnica, a seguito di un bando di valutazione
comparativa dei candidati, mediante provvedimento motivato in base al
parere ovvero alla designazione di un comitato di garanzia.
RAPPORTI CON I MEZZI DI COMUNICAZIONE
19.
L'amministratore deve rispondere in maniera diligente, sincera e
completa a qualsiasi ragionevole richiesta di informazioni da parte dei
mezzi di comunicazione per quanto riguarda l'esercizio delle sue
funzioni, ad esclusione di informazioni riservate, confidenziali o
relative alla vita privata.
L’amministratore
deve incoraggiare l’adozione di ogni misura che vada a favorire la
diffusione presso i mezzi di comunicazione di informazioni sulle sue
competenze, sull'esercizio delle sue funzioni e sul funzionamento dei
servizi che si trovano sotto la sua responsabilità.
RAPPORTI CON L’AUTORITA’ GIUDIZIARIA
20.
In presenza di indagini relative all’attività dell’ente
l’amministratore deve assicurare la massima collaborazione con
l’autorità giudiziaria, fornendo, anche se non
richiesta espressamente, tutta la documentazione e le informazioni utili
all’attività degli inquirenti e assicurando analoga collaborazione da
parte degli uffici.
L’amministratore
deve altresì assicurare l’adozione sollecita di tutti i provvedimenti
disciplinari previsti nei confronti dei dipendenti che siano incorsi in
violazioni dei doveri d’ufficio o
in illeciti di natura penale, amministrativa o contabile.
Anche
in presenza di indagini relative alla sua attività politica o
amministrativa l’amministratore deve assicurare la massima
collaborazione con gli inquirenti, astenendosi da qualsiasi azione od
omissione volta a ostacolarne l’attività e facendosi carico di chiarire
pubblicamente la sua posizione nei confronti delle ipotesi accusatorie.
In
caso sia rinviato a giudizio o sottoposto a misure di prevenzione
personale e patrimoniale per reati di corruzione, concussione, mafia,
estorsione, riciclaggio, traffico illecito di rifiuti, e ogni altra
fattispecie ricompresa nell’elenco di cui all’art. 1 del Codice di
autoregolamentazione approvato dalla Commissione parlamentare antimafia
nella seduta del 18 febbraio 2010, l’amministratore si impegna a
dimettersi ovvero a rimettere il mandato.
In
caso di rinvio a giudizio per i reati sopraelencati di dipendenti o di
altri amministratori dell’ente, l’amministratore deve promuovere la
costituzione parte civile della propria amministrazione nel relativo
processo.
Qualora
nel territorio amministrato siano presenti beni confiscati alle
organizzazioni criminali, l’amministratore deve – nei limiti delle
proprie competenze – favorirne la conoscenza, promuoverne l’utilizzo a
fini sociali, contribuire a renderne note le modalità di utilizzo.
SANZIONI IN CASO DI INADEMPIMENTO
21.
In caso di mancato rispetto delle disposizioni contenute nel presente
Codice gli amministratori che sono vincolati al rispetto delle sue
disposizioni o si sono volontariamente impegnati in tal senso devono
assumere tutte le iniziative necessarie, dal richiamo formale, alla censura
pubblica, fino alla revoca della nomina o del rapporto fiduciario, al
fine di assicurarne l’ottemperanza ovvero sanzionarne l’inadempimento.
In
caso di ritardo o inerzia dei soggetti sopraindicati nell’assumere le
misure previste dal Codice in caso di inadempimento, i gruppi politici
in Consiglio comunale, i cittadini e i portatori di interessi
sollecitano gli amministratori al rispetto delle corrispondenti
disposizioni.
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Avviso Pubblico. Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie, è un’Associazione nata nel 1996 con
l’intento di collegare ed organizzare gli Amministratori pubblici che
concretamente si impegnano a promuovere la cultura della legalità
democratica nella politica, nella Pubblica Amministrazione e sui
territori da essi governati.
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Io
sottoscritto _______________________________________, nato a _________
il _________, nel ringraziare per la fiducia accordatami da
(Partito/lista) con la proposta, da me accettata, di candidarmi alle
prossime elezioni amministrative per la Città di Gallipoli, confermo che,
qualora dovessi risultare eletto nel Consiglio Comunale, ovvero
indicato o scelto a ricoprire incarichi di Giunta, Commissioni, altri
incarichi istituzionali, designazioni in Enti e società partecipate, mi impegnerò ad adempiere al mandato con fedeltà e lealtà nei confronti del pubblico interesse e con assoluta imparzialità, e riconosco
che il consenso elettorale che riceverò non potrà mai essere inteso
quale consenso alla persona, poiché è indubbio che al di là delle
qualità propositive di ciascun candidato, il consenso stesso non sarebbe
mai stato raggiunto senza il conforto del programma e senza l’impegno
di tutti gli altri candidati.
Mi impegnerò
a realizzare i programmi e gli indirizzi politici che il movimento
individuerà più utili per la Città e che saranno concordati dalla
coalizione che sosterrà il candidato sindaco ….
Nell’ipotesi
dovessi mai, in disparte i temi etici in cui potrò rivendicare la
libertà di coscienza, trovarmi in disaccordo con la linea politica di
(Partito/lista), assumo l’impegno morale di dimettermi tempestivamente dalla carica e/o dall’incarico, in modo tale che (Partito/lista) possa
individuare il sostituto, autonomamente o di concerto, per le cariche
di altrui prerogativa, ovvero si proceda al subentro per le ipotesi
(consiglio comunale, ecc.) regolate dalla legge.
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