E' successo in passato che, all'interno di segreterie di Partito, si sia affibbiato, con toni e parole infuocate, il
ruolo di “distributore di pagelle” a chi esprimeva giudizi su candidati
di dubbia fede politica e di scarsa qualità morale. E' successo, ancora
in questi giorni, ad opera di importanti uomini politici.
I
fatti. L'eurodeputato PDL Raffaele Baldassarre ha definito, con accento
dispregiativo, “censore” l'ex Magistrato Aldo Petrucci, oggi candidato a
Sindaco con una lista civica e, poi, subito dopo, riferendosi a
Francesco Errico, Candidato Sindaco del Centrosinistra, ha detto che per
fare il Sindaco di Gallipoli non basta essere “una brava persona”.
Quasi che per “censori” e “brave persone” non ci può essere posto in
politica.
Capisco
che la platea che lo ascoltava, e che lo ha applaudito calorosamente,
abbia una certa antipatia per persone capaci e libere di esprimersi. Si
può anche capire che molti dei presenti a quel tipo di manifestazioni
stessero lì per sentire ogni male possibile degli avversari e che il
massimo leader locale ha una lunga esperienza su come tenere la gente in
piazza, ammaliandola con barzellette e battute da osteria. Ma che un
rappresentante del Parlamento Europeo intervenga così pesantemente
esprimendo giudizi così avventati e che cozzano contro i sentimenti più
diffusi tra la gente che, invece, pretende che la politica torni nella
mani della brave persone, è proprio una grande stranezza.
Certo la politica di questi tempi non sta dando il meglio di se stessa. E neanche a livello locale.
Ma
se la coalizione del centrosinistra non ha saputo mantenere sino in
fondo fede agli impegni assunti all'indomani dello scioglimento
anticipato del Consiglio Comunale, che porta la firma di due consiglieri
Comunali oggi presenti nella lista UDC, nello schieramento di destra
non sono meno, anzi sono molti di più, i candidati che nelle passate
consiliature si sono esercitati nel salto della quaglia dalla
maggioranza all'opposizione e poi ancora dall'opposizione alla
maggioranza, sempre con il cappello in mano, per chiedere un qualche
incarico in un consiglio di amministrazione o in un organismo di nuova
istituzione, così come non manca chi, con storia e passato di sinistra,
si ritrova scandalosamente nella lista del PDL.
Anche
nelle fasi precedenti a questa campagna elettorale non sono mancati i
repentini passaggi da un fronte all'altro, spesso anche camuffati dietro
apparentemente nobili progetti di cosiddette larghe intese, in base ai
quali si doveva far passare una specie di governo tecnico locale che
affrontasse una emergenza che qui, si ometteva di dire, non
è economica, ma morale ed è provocata da un malcostume politico che ha
una sua paternità ben definita e che, purtroppo, ha fatto scuola.
Non
è esente da colpe neanche certa sinistra che ha raccolto tutto quanto
la piazza concedeva e, tra questi, personaggi che abbiamo visto giocare
su più tavoli, un giorno con le civiche, il giorno dopo con il
centrosinistra, infine con SEL, ed ora pretendono di dare lezioni di
coerenza.
Davanti
a questo scenario il buon Raffaele Baldassarre che fa? Se la prende con
i censori e con le brave persone. Se questo non è impazzimento
generale, poco ci manca!
E’, invece, il momento della buona politica e della razionalità nelle scelte.
Per fare buona politica, occorrono persone perbene.
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