martedì 21 giugno 2016

ALCUNE BUONE RAGIONI PER NON VOTARE L'EX SINDACO FASANO


Poche ore ancora e questa campagna elettorale, brutta ed indecorosa, si chiuderà lasciando ad ognuno di noi la possibilità di scegliere come meglio farci amministrare nei prossimi anni.

Ecco, allora, alcune buone ragioni per non votare il candidato dello schieramento civico che, nel secondo turno, gode dell'appoggio ufficiale della lista Noi con Salvini e di Forza Italia, che già al primo turno ha giocato sul voto disgiunto.

Già questo sarebbe motivo di esclusione da ogni possibile opzione.

Ma veniamo ai fatti.

    La prima ragione è data dal fatto che, chi oggi si presenta con i panni dell'uomo nuovo, è persona che ha già fatto il Sindaco, per complessivi otto anni, dal 1990 al 1991, e poi, quasi ininterrottamente dal 1993 al 2000. In altri casi, Comuni piccoli o grandi che abbiano goduto di un così lungo periodo di stabilità politica hanno fatto passi da gigante.

    Gallipoli, in quegli anni, è rimasta al palo. E questo è ancora più grave se si considera che in quel periodo, una favorevole congiuntura politica (il centrosinistra governava la Provincia, la Regione e la Nazione), forniva moltissime possibilità, invece, trascurate.

    Di contro, e questo è il secondo motivo per guardare altrove, quel candidato Sindaco oggi si trova in una totale situazione di isolamento politico dal resto del contesto regionale, nazionale e, finanche, europeo. In pratica non ha alcun interlocutore al quale rivolgersi per poter utilizzare i canali di finanziamento e sfruttare tutte le possibilità che, a quei livelli, possono essere messe a disposizione della città.

    La terza ragione è tutta imperniata su rilievi di carattere morale.

    Il candidato sindaco civico, a tutt'oggi risulta essere stato condannato, in via definitiva, a cinque mesi di reclusione per reato collegato ad un abuso edilizio, reato commesso nelle funzioni di Sindaco della città. Risulta condannato per diffamazione. Risulta condannato a tre anni e mezzo di reclusione, per reati gravissimi contro la pubblica amministrazione, quali corruzione, turbativa d'asta, falso ideologico e abuso d'ufficio, reati commessi durante l'esercizio del mandato di Assessore Provinciale.

    Quest'ultima condizione gli impedirebbe di svolgere il compito di Sindaco, qualora eletto, perché sarebbe sospeso, per almeno diciotto mesi, per effetto della cosiddetta Legge Severino.

    Altro motivo per non votare il candidato di Gallipoli Futura è l'inaffidabilità. Si presenta come mansueto ed ammaliatore quando ha bisogno di portarti dalla sua parte, quando deve usare dell'eventuale valore aggiunto al suo peso specifico, ma guai a contestarne le scelte. Diventa il più irascibile degli uomini, ti rivolta addosso una serie di insulti e di contumelie che rischiano di far male davvero a chi non ha una forte tempra.

    Molto eloquenti i comizi di questi giorni, durante i quali ha rovesciato tutto l'odio possibile sugli avversari politici, salvo poi, a chiudere accordi con alcuni di essi, sopra e sotto banco. Si presenta come moralizzatore, ma poi si distingue per lo scarso senso della Giustizia. Promette rispetto delle regole, e poi, quando non sono confacenti ai suoi interessi, le calpesta e le ridicolizza.

    La ragione vera della sua ennesima candidatura è l'affermazione della sua persona e la voglia di riabilitare se stesso davanti all'opinione pubblica, interna ed esterna.

    E, per finire, evitando di entrare nei tanti piccoli particolari che ci darebbero un quadro definito della questione, quel candidato non può essere votato per una semplice analisi dei comportamenti assunti, a partire dal suo primo incarico pubblico, quando nel 1989 iniziò svolgendo le funzioni di assessore comunale al bilancio. Non ripeto quanto detto in precedenti interventi, ma la bramosia del potere e l'attaccamento alla poltrona, lo hanno portato già dal 1991, ad esercitare un ruolo devastante per la città, quando, da Sindaco, pur di coprire sue gravi responsabilità nella gestione amministrativa, non esitò a scaricare su altri quelle responsabilità, ergendosi a paladino della moralità, infangando l'intera città con l'ingiuria di mafiosità (rivelatasi poi manifestamente infondata) e preparando la sua ascesa personale e l'approdo ai Palazzi romani, rimasto un sogno svanito nel nulla e mai più realizzabile.

Queste le ragioni, e non le uniche, per cui non si deve votare il candidato del fronte civico.

Ragioni che portano, invece, a dire che per impedire un pauroso salto all'indietro, il rischio di una involuzione anche nei rapporti sociali ed ancora anni di paralisi amministrativa, la scelta obbligata che si pone davanti a noi è quella che porta a dare il voto al giovane Stefano Minerva.

C'è bisogno di cambiare aria, di ricominciare ad appropriarci del nostro futuro.

E chi può meglio guardare al futuro se non i nostri giovani?

Sono fiducioso che questo avverrà e che per Gallipoli il prossimo 19 giugno si aprirà una nuova pagina che non potrà che essere migliore di quelle che abbiano letto sino ad oggi.


 Buon voto a tutti!

17 GIUGNO 2016






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