mercoledì 3 agosto 2016

APPLICATA LA SEVERINO. Fasano chieda scusa alla Città

Lo faccio per mantenere l'impegno preso con i lettori del mio blog e per dovere di verità.
Qualche settimana fa, nel pieno della campagna elettorale, espressi pubblicamente la mia opinione circa l'applicabilità della Legge Severino al candidato sindaco del fronte civico che, com'è noto, risulta essere stato condannato in primo grado a tre anni e mezzo di reclusione per corruzione, turbativa d'asta, falso ideologico e abuso d'ufficio. In pratica sostenevo che, in caso di elezione a Sindaco o, comunque, anche solo a consigliere comunale, sarebbe incappato nella sospensione dalla carica, per diciotto mesi.
Il post di Fasano
La replica del candidato e di alcuni suoi sostenitori, al netto delle nefandezze e degli insulti, affermava la infondatezza della tesi da me e da altri sostenuta, dichiarando espressamente che La Legge Severino (art. 10 e 11), riferita alla sospensione dalla carica di Sindaco per il sopraggiungere di una condanna DURANTE la stessa, NON È APPLICABILE AL NOSTRO FLAVIO FASANO! Chiosando: È tutto estremamente chiaro! Non fatevi trarre in inganno, Gallipolini! 
Uomini di legge e provetti avvocati tutti pronti e baldanzosi a far bella mostra delle loro cognizioni giuridiche per confutare l'opinione di un normale cittadino che ha il difetto di saper leggere e di capire quel che legge.
Eppure era ed è, appunto, tutto estremamente chiaro.
La legge, nella fattispecie, prevede la sospensione dalla carica per diciotto mesi. Si potrà dire che è una legge sbagliata, che è fatta male, oppure ancora che è discriminatoria perché non sospende i parlamentari condannati in primo grado ma, per dichiararli decaduti, aspetta la sentenza definitiva. Opinabile anche questo, anche se comunque vi è una ratio ben chiara.
L’inganno, come dimostra oggi il provvedimento di sospensione, era ordito proprio da loro a danno dell’intera città e dei cittadini ai quali si propinavano menzogne cercando di far passare gli altri come menzogneri.
Il Provvedimento del Prefetto di Lecce fa giustizia almeno in questo. Sbugiarda quanti hanno mistificato su questa vicenda, confermando la tesi che se, malauguratamente, quel candidato fosse stato eletto sindaco, la città sarebbe stata governata per diciotto mesi da un vice sindaco che, per stessa ammissione di Fasano, sarebbe venuto da Taranto. Così non è stato per volontà popolare. Danno limitato, quindi, trattandosi di sospensione dalla sola carica di Consigliere Comunale.
A conferma del tentato inganno oggi c’è una prova in più. Una memoria difensiva preventiva, presentata dall’Avv. Fasano, ancora prima della proclamazione degli eletti in Consiglio Comunale, ancora prima del provvedimento di sospensione, che avrebbe tutta l’aria di una excusatio non petita, che diventa accusatio manifesta. Se si era convinti che la legge non era applicabile, perché preoccuparsi di difendersi prima ancora di essere sospesi?