mercoledì 2 settembre 2015

LA DIGNITA', QUESTA SCONOSCIUTA!

Mi ha fatto pensare e, lo devo ammettere, ha destato in me anche un certo disappunto, leggere circa venti giorni fa, all'atto dell’annuncio delle dimissioni, l’invito che il Sindaco Errico rivolgeva ai consiglieri che lo avevano quasi sfiduciato presso uno studio notarile e che, a lungo, aveva faticato per metterli ancora insieme per proseguire nella sua amministrazione.
Li spingeva ad un sussulto di dignità, invitandoli a dimettersi per poter contare sulla nomina immediata di un Commissario che affrontasse gli ultimi scampoli della stagione estiva. 
Era quasi scontato che questo non potesse accadere. Vuoi perché la legge, perché il consiglio comunale venga sciolto, prevede le contestuali dimissioni della metà più uno dei consiglieri comunali, quindi della maggioranza, ma anche perché vi era sempre, in alcuni, forse in tanti, la recondita speranza che si potesse mettere ancora una volta una pezza e, quindi, andare avanti.
Ma tant'è! 
Sulla stampa di ieri ho riletto quella esortazione dell’ormai ex sindaco, che, quasi, recriminava, criticando quanti non avevano avuto (quindi la maggioranza!) la dignità di dimettersi.
C’è qualcosa che non quadra. 
Non si possono chiedere le dimissioni come atto estremo di dignità e poi, il giorno dopo intavolare trattative con gli stessi consiglieri, o con buona parte di essi, ai quali sono state chieste dignitose dimissioni. Salvo poi a lamentarsi, dopo venti giorni ed a trattative fallite, del perché non si erano dimessi. 
Qui di dignità ve n’è poca, di incoerenza tanta!

Altra storia e sempre con tema la dignità.
Due Consiglieri comunali di maggioranza (UDC), brigando nottetempo in prossimità di un ufficio politico di un ex parlamentare locale, puntano allo scioglimento del Consiglio comunale con la sottoscrizione, davanti ad un notaio, delle contestuali dimissioni della metà più uno dei consiglieri comunali. Operazione non riuscita, ma che determina le prime dimissioni (nel mese di maggio) del Sindaco Errico. Dimissioni ritirate dopo che due consiglieri dell’opposizione sottoscrivono, assieme alla restante parte della maggioranza, un documento programmatico di fine mandato.
Tralascio di commentare gli errori colossali commessi in questa fase, soprattutto nella scelta degli assessore. 
Non tralascio, invece, di registrare le pesanti interlocuzioni intervenute tra il Sindaco ed i due, a quel punto ex consiglieri di maggioranza, sulle responsabilità amministrative degli uni e dell’altro, con pesanti allusioni che meriterebbero l’approfondimento da parte delle competenti Autorità. 
Non lo faccio perché, ancora una volta e sulla stampa di ieri, leggo dell’ex Sindaco che, dopo aver definito semplicemente “frizioni” quelle tra lui ed i due consiglieri UDC, li ringrazia per essere “ritornati sui propri passi e per la volontà di risolvere la crisi amministrativa”. 
E la dignità!? Dov'è la dignità?


La verità è un’altra, caro ex Sindaco. Oggi sono venuti al pettine quei nodi che volutamente non si è avuto la forza e la volontà di affrontare al momento della composizione delle liste, quando, molti e da più parti invitavano a tenere fuori certi personaggi troppo avvezzi al trasformismo e che avevano già in passato e per più volte, prima condizionato pesantemente l’operato delle amministrazioni e poi le avevano fatte cadere. Inutile prendersela ora con gli altri! Come dire … chi ha colpa del suo mal … . 

E, per finire, ma solo en passant, ma sempre in tema di dignità, voglio augurarmi che certe presenze in piazza nel primo comizio di questa lunghissima campagna elettorale, siano state solo di cortesia, o di curiosità, diversamente ci sarebbe da trarre tristi conclusioni.