Mi ha fatto
pensare e, lo devo ammettere, ha destato in me anche un certo disappunto, leggere circa venti giorni fa, all'atto dell’annuncio
delle dimissioni, l’invito che il Sindaco Errico rivolgeva ai
consiglieri che lo avevano quasi sfiduciato presso uno studio
notarile e che, a lungo, aveva faticato per metterli ancora insieme per
proseguire nella sua amministrazione.
Li spingeva
ad un sussulto di dignità, invitandoli a dimettersi per poter contare
sulla nomina immediata di un Commissario che affrontasse gli ultimi
scampoli della stagione estiva.
Era quasi scontato che questo non
potesse accadere. Vuoi perché la legge, perché il consiglio
comunale venga sciolto, prevede le contestuali dimissioni della metà
più uno dei consiglieri comunali, quindi della maggioranza, ma anche
perché vi era sempre, in alcuni, forse in tanti, la recondita
speranza che si potesse mettere ancora una volta una pezza e, quindi,
andare avanti.
Ma tant'è!
Sulla stampa di ieri ho riletto quella esortazione dell’ormai ex
sindaco, che, quasi, recriminava, criticando quanti non avevano avuto
(quindi la maggioranza!) la dignità di dimettersi.
C’è
qualcosa che non quadra.
Non si possono chiedere le dimissioni come
atto estremo di dignità e poi, il giorno dopo intavolare trattative
con gli stessi consiglieri, o con buona parte di essi, ai quali sono
state chieste dignitose dimissioni. Salvo poi a lamentarsi, dopo
venti giorni ed a trattative fallite, del perché non si erano
dimessi.
Qui di dignità ve n’è poca, di incoerenza tanta!
Altra
storia e sempre con tema la dignità.
Due
Consiglieri comunali di maggioranza (UDC), brigando nottetempo in
prossimità di un ufficio politico di un ex parlamentare locale,
puntano allo scioglimento del Consiglio comunale con la
sottoscrizione, davanti ad un notaio, delle contestuali dimissioni
della metà più uno dei consiglieri comunali. Operazione non
riuscita, ma che determina le prime dimissioni (nel mese di maggio)
del Sindaco Errico. Dimissioni ritirate dopo che due consiglieri
dell’opposizione sottoscrivono, assieme alla restante parte della
maggioranza, un documento programmatico di fine mandato.
Tralascio di
commentare gli errori colossali commessi in questa fase, soprattutto
nella scelta degli assessore.
Non tralascio, invece, di registrare le
pesanti interlocuzioni intervenute tra il Sindaco ed i due, a quel
punto ex consiglieri di maggioranza, sulle responsabilità
amministrative degli uni e dell’altro, con pesanti allusioni che
meriterebbero l’approfondimento da parte delle competenti Autorità.
Non lo faccio perché, ancora una volta e sulla stampa di ieri, leggo
dell’ex Sindaco che, dopo aver definito semplicemente “frizioni”
quelle tra lui ed i due consiglieri UDC, li ringrazia per essere
“ritornati sui propri passi e per la volontà di risolvere la crisi
amministrativa”.
E la dignità!? Dov'è la dignità?
La verità è
un’altra, caro ex Sindaco. Oggi sono venuti al pettine quei nodi
che volutamente non si è avuto la forza e la volontà di affrontare
al momento della composizione delle liste, quando, molti e da più
parti invitavano a tenere fuori certi personaggi troppo avvezzi al
trasformismo e che avevano già in passato e per più volte, prima
condizionato pesantemente l’operato delle amministrazioni e poi le
avevano fatte cadere. Inutile prendersela ora con gli altri! Come
dire … chi ha colpa del suo mal … .
E, per finire, ma solo en passant, ma sempre in tema di dignità, voglio augurarmi che certe presenze in piazza nel primo comizio di questa lunghissima campagna elettorale, siano state solo di cortesia, o di curiosità, diversamente ci sarebbe da trarre tristi conclusioni.