venerdì 8 luglio 2016

UOMINI LIBERI E QUAQUARAQUA' !

Siamo a pochi giorni dalla nomina degli Assessori che affiancheranno il Sindaco Minerva alla guida della città. Nomine che hanno fatto discutere e che non hanno accontentato tutti. Se si vuole essere precisi, possiamo dire che hanno destato più perplessità che consensi. Perplessità dovute, soprattutto, all’indicazione di qualche assessore con un passato poco apprezzato e, soprattutto, dell’asssessora proveniente da una lista che, al primo turno, correva a sostegno del candidato del centro destra.
Mi annovero tra i perplessi.
Detto questo, noto che nessuno tra i neo Assessori ha procedimenti penali in corso, ha subito condanne penali o si è macchiato di crimini contro la pubblica amministrazione. Sino a prova contraria.
Noto, invece, che dall’altra parte, la coalizione era guidata da persona condannata in via definitiva e per reati commessi nell’esercizio di funzioni pubbliche, condannata, in primo grado, per gravi reati contro la pubblica amministrazione e, soggetto a misura sospensiva dalla carica, per effetto della cosiddetta legge Severino.
Quindi in uno stato di diritto e nel pieno rispetto del codice etico per la buona politica, che il Sindaco Minerva si è impegnato a sottoscrivere e a far sottoscrivere dai suoi Assessori, non c’è nulla da obiettare, se non una questione di opportunità politica, della quale lo stesso Sindaco se ne assume tutte le responsabilità.
La cosa che fa specie sono le reazioni stizzite e poco credibili di alcuni sostenitori del candidato sindaco del fronte civico-populista, risultato sconfitto nella competizione elettorale.
Infatti, se risulta verosimile che Minerva, nel turno di ballottaggio, abbia dovuto fare un accordo con parte del centrodestra, al quale ha dovuto riconoscere una presenza nella Giunta, è altrettanto verosimile che, dall’altra parte, un accordo di pari portata è stato attuato e praticato sin dal primo turno e, quindi, anche in modo sleale nei confronti degli elettori, con una parte altrettanto importante dello stesso centrodestra. Ma qui nessuno, da quella parte, ha avuto nulla da obiettare.
Per uscire fuori dalla metafora, se si pensa che Minerva abbia fatto accordi con Guglielmetti nel turno di ballottaggio, è altrettanto verosimile ed evidente che Fasano abbia fatto accordi con Barba già dal primo turno e, poi, confermati nel secondo turno. La differenza sta semplicemente nel fatto che Minerva ha vinto le elezioni ed ha concretizzato questo accordo, Fasano le ha perse e l’accordo non lo ha potuto concretizzare.
Quindi chi, dal versante populista, si straccia le vesti, gridando allo scandalo, mente ed è un ipocrita.
Ci si trova, ancora una volta, davanti a chi pratica la doppia morale. Tutto bene e tutto consentito se accordi, sopra e sotto banco, procurano vantaggio alla propria parte, tutto male e non consentito, se ciò procura vantaggio alla parte avversa.
Da uomo libero, e con una sola morale, ribadisco le mie perplessità sulla opportunità politica di portare in Giunta personale politico schierato con altre coalizioni, pur non gravato da pendenze giudiziarie, e aspetto di misurarmi e confrontarmi sui reali problemi della città.
Ai Quaquaraquà lascio la prerogativa di rappresentare i soloni ed i saccenti, che tutto sanno e conoscono, che si stracciano le vesti davanti alla pagliuzza nell’occhio degli altri e che non vedono la trave nel proprio occhio.