Nei
giorni scorsi la Giunta Comunale ha approvato una regolamentazione per
l’occupazione del suolo pubblico da parte di esercenti attività
commerciali. Si definisce SCIA, segnalazione certificata inizio
attività. In buona sostanza il provvedimento prevede che chi ne abbia
interesse ed abbia le carte in regola può autocertificare di possedere i
requisiti richiesti, autocertificare che occuperà un certo numero di
metri quadrati di marciapiede, piazza o bastione, e pagare il dovuto.
Sarà cura degli uffici, una volta al mese, sorteggiare il dieci per cento delle segnalazioni pervenute e fare i dovuti controlli.
Non
vi è traccia, però, di un qualche strumento da mettere nelle mani dei
cittadini perché essi stessi abbiano la possibilità di verificare se
quel tipo di attività sia regolare, se i metri occupati siano realmente
quelli dichiarati e, quindi, concessi e se talune brutture che è facile
constatare, in qualunque ora del giorno e della notte, siano un atto di
abusivismo oppure una regolare, per quanto inconcepibile, autorizzazione
comunale.
Uno
degli ultimi atti della Giunta Venneri ter, quella fatta cadere a suon
di banda musicale, prevedeva la obbligatoria pubblicità dell’atto
autorizzativo all’occupazione del suolo pubblico e l’indicazione in loco
del posto assegnato in modo tale che anche i passanti potessero
constatare gli eventuali abusi. Si disse che una delle cause di tale
caduta poteva trovarsi in quell’ordinanza. Tant’è che le lobby
festeggiarono. Era un primo passo verso un controllo più “partecipato”.
E se oggi si riprendesse quell’ordinanza? Se
tutte le planimetrie autocertificate fossero visionabili sul sito
internet del Comune e, con le stesse procedure concesse a chi occupa il
suolo pubblico, si desse la possibilità ai singoli cittadini di
difendere la parte restante di quel suolo pubblico, di esigere
il rispetto delle regole e reclamare i propri diritti? Perché non
semplificare anche la vita dei cittadini? Sarebbe un forte segnale di
trasparenza a garanzia della imparzialità della pubblica
amministrazione.
Quello
che non avremmo voluto vedere e che, purtroppo, abbiamo visto è
conseguenza di un deficit di trasparenza e di semplificazione a doppio
senso, oltre che di mancati controlli. Un disabile in carrozzina che
attraversa una piazza importante del borgo antico, obbligato a farsi
spingere sulla sede stradale perché il marciapiede è totalmente occupato
da tavoli e fioriere, contro mano rispetto al senso di marcia degli
autoveicoli, e con grave rischio per la propria incolumità.
E’ una
brutta foto di questo primo scorcio di estate gallipolina 2012 che ci
auguriamo venga presto rimpiazzata da un’altra che riproduca una città bella, accogliente ed ordinata.